Distanti più di due mila chilometri, Genova e Lisbona si vedono collegate da un percorso di centinaia di migliaia di gocce d’acqua che trova esposizione in una mostra dedicata agli Acquedotti Storici, allestita nell’atrio di Palazzo Tursi fino a domenica 13 novembre, creata in partnership con il Museu da Água di Lisbona, che la ospiterà da lunedì 28 novembre a martedì 31 gennaio 2023 ed EPAL (gestore del servizio idrico a Lisbona e nella valle del Tago).
La via dell’acqua a Genova e Lisbona, l’una a vocazione atlantica e l’altra affacciata sul Mediterraneo, è un percorso espositivo che ripercorre in oltre 30 pannelli come le due città affacciate sul mare hanno affrontato nei secoli la carenza d’acqua dei loro territori, aggravata dalle espansioni demografiche e dal crescente impatto delle attività industriali ed economiche.
L’Acquedotto Storico di Genova, servendosi di un’antica struttura architettonica nella Val Bisagno ha garantito per secoli l’approvvigionamento idrico della città e del suo porto. Attraversa boschi e sentieri, scavalca il Cimitero monumentale di Staglieno e, grazie a un percorso nascosto e sotterraneo nella parte urbana, arriva fino al Porto Antico. Una struttura imponente, edificata già in epoca romana e ampliata durante il medioevo, fino al 1600. Ufficialmente funzionò fino a metà Ottocento, ma è curioso sapere che la sua acqua arrivava sino al quartiere del Molo ancora nel 1951. Parte dei suoi 40 chilometri sono scomparsi col crescere del tessuto urbano, ma restano lunghi tratti pianeggianti che disegnano un itinerario escursionistico pedonale (ma non ciclabile) interessantissimo dal punto di vista storico e naturalistico che non possiamo fare a meno di consigliare ai turisti.
Lungo l’esposizione della mostra il visitatore viene a conoscenza delle valenze storiche, geografiche, architettoniche e tecniche che caratterizzano i manufatti realizzati con impegno e ingegno per rifornire Genova e Lisbona dell’elemento essenziale alla vita: l’acqua.
Si tratta di una potente riflessione che nasce dallo studio e dall’osservazione di infrastrutture talvolta nascoste nel tessuto urbano, ma ancora presenti e testimoni dell’importanza che riveste per una comunità l’uso e il riuso delle risorse naturali. Il tutto senza dimenticare di dare una fotografia degli attuali sistemi idrici e delle sfide future, legate all’estremizzazione dei fenomeni climatici. In alcuni punti del percorso la Mostra è dotata di un sistema QR-code per dare al visitatore la possibilità di usufruire di materiali video e documenti di approfondimento rispetto ai temi esposti..
Peccato una mostra così interessante ma così poco pubblicizzata. La consiglio.