Con l’articolo di oggi, voglio spiegarti come decidere i prezzi in base alla stagionalità.
Che tu sia un host “sgamato”, o abbia approcciato questo lavoro da poco, non importa. Tutti sanno che in alta stagione le tariffe di camere e appartamenti vanno incrementati, mentre in bassa stagione è necessario tirare i remi in barca, proponendo prezzi più consoni al periodo.
Quello che non tutti sanno fare, invece, è impostare le tariffe giuste al momento giusto, massimizzando i guadagni.
Per fare questo, è necessario:
- essere consapevoli che il turismo non funziona solo in alta stagione
- sapere che esistono differenti tipi di turismo che hanno regole di funzionamento diverso rispetto al tradizionale viaggio di vacanza.
Ho già parlato in un altro articolo dei diversi tipi di turismo, perciò oggi mi concentrerò sul punto 1, spiegandoti come decidere i prezzi in base alla stagionalità.
Le fasi stagionali
Il primo passo da fare è analizzare le macro aree che dividono l’anno solare turistico.
!!NB: In questo post, mi limiterò ad analizzare la stagione estiva, più interessante per appartamenti e case vacanze dislocati in città ricche di arte e storia come la nostra Genova 🙂
Tornando a noi…
Esistono tre grandi fasi in cui dividere la stagione turistica estiva:
Alta stagione
Media stagione
Bassa stagione
Ad ogni area dovranno corrispondere tariffe e strategie di approccio diverse.
Vediamole nel dettaglio.
Alta stagione
A livello lavorativo, si tratta del momento più “florido” dell’anno. Per quanto riguarda la stagione estiva, questa fascia temporale inizia verso metà giugno e termina a settembre, raggiungendo il suo apice nel mese di agosto.
Durante l’anno ci sono momenti altri periodi di alta stagione, pensiamo a capodanno, alle vacanze natalizie, a Pasqua e ai vari ponti.
In questo caso, per ottimizzare le tariffe è necessario aumentare la tariffa base di una percentuale che oscilla tra il 20% e il 50%.
!!NB: Ovviamente, si tratta solo di suggerimenti personali. Se vedi che la domanda aumenta, puoi tranquillamente provare ad alzare le tariffe in misura maggiore del 50%!
Media stagione
In genere, include il mese di ottobre, i mesi di aprile, maggio e una parte di giugno.
Si tratta di una parte di stagione in cui si riesce a lavorare bene, ma senza toccare i picchi dell’estate.
Se non vuoi correre rischi, lascia il tuo prezzo base. Se vedi che le cose vanno bene, prova ad alzare l’asticella, proponendo un 10/20% in più e vedi che succede.
Bassa stagione
Questa parte di stagione comprende i mesi invernali: novembre, dicembre, gennaio, febbraio e marzo.
A parte le parentesi dovute a feste e vacanze, in questo periodo dell’anno si lavora meno. Ci sono due tipi di strategie da adottare:
La prima, optare per un affitto più lungo: affitta la casa con un contratto transitorio, che possa coprire il periodo o parte di esso.
Ovviamente il canone di locazione non garantirà un’entrata pari a quelle degli affitti brevi, ma avrai la casa piena, un ritorno economico, nessuno sbattimento e potrai riprendere il lavoro in aprile.
La seconda strategia è quella di continuare a lavorare con gli affitti brevi.
In questo caso, occorre una gestione molto oculata. Sei tu a dover trovare gli ospiti e non il contrario.
Occorre darsi da fare per riempire la struttura (In questo articolo ho scritto qualche suggerimento in merito 🙂 ).
Per invogliare le prenotazioni è possibile ribassare i prezzi di un 10% sino addirittura ad un 50% , magari proponendo qualche offerta.
Muoviti con cautela
Ti suggerisco di muoverti con cautela nell’aumento o nella diminuzione dei prezzi.
Se sei ai primi anni di attività, sonda prima il terreno, proponendo lievi aumenti (o lievi ribassi).
Dopo aver preso dimestichezza con l’applicazione delle tariffe e compreso appieno il funzionamento del mercato, anche analizzando le tariffe applicate da strutture simili alla tua, potrai provare a proporre prezzi mirati.
Spero che l’articolo di oggi ti sia piaciuto!
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