Buon lunedì!
Oggi vorrei aprire una parentesi su “come aprire una casa vacanze”!
Ti confesso che era da un pò che volevo trattare questo topic…
Con una partita Iva è possibile, infatti, esercitare l’attività di host in modo imprenditoriale, con un regime fiscale differente rispetto alla cedolare secca, valida per gli affitti brevi.
Ma andiamo per gradi…
Che cos’è una casa vacanza?
Nell’ambito degli affitti brevi è sempre difficile orientarsi tra AAUT, Case Vacanze, Affittacamere, BnB, ecc.
Per rispondere a questa domanda inserirò la definizione fornita dal “buon” sito della Regione Liguria:
Sono case e appartamenti per vacanze le unità immobiliari di civile abitazione ubicate in immobili esistenti, composte ciascuna da uno o più locali, arredate e dotate di servizi igienici e cucina autonomi, gestite unitariamente in forma imprenditoriale, per l’affitto a turisti, nel corso di una o più stagioni, con contratti aventi validità non superiore a dodici mesi consecutivi.
In sintesi, si tratta di unità immobiliari adibite ad uso abitativo, quindi con cucina, e servizi igenici, gestite in forma imprenditoriale, per l’affitto turistico, con contratti non superiori ai dodici mesi.
Le principali differenze con gli AAUT, sono quindi:
- La gestione imprenditoriale dell’attività.
- La durata del soggiorno che può essere superiore ai canonici 30 giorni previsti dagli affitti brevi con gli appartamenti ammobiliati ad uso turistico.
Come aprire una casa vacanza
Vediamo ora il nocciolo della questione…
La procedura è molto simile a quella descritta nell’articolo dello scorso luglio: “Come aprire il tuo affittacamere“.
Per aprire una casa vacanza occorre innanzitutto possedere una partita Iva.
Questo consentirà di esercitare l’attività a livello imprenditoriale (e di pagare i contributi…).
In seconda battuta, occorre tuffarsi nella nostra “amata” burocrazia e compilare:
- L’istanza di classificazione, a cui allegare una marca da bollo da 16 euro.
- Il modello di classificazione.
- La dichiarazione di qualità.
PS: cliccando sulle voci sopra riportate è possibile scaricare i vari moduli in pdf 🙂
Finita qui? certo che no!
Come per gli affittacamere, a questi documenti devi allegare:
- La planimetria dell’appartamento in scala 1:100, comprensiva delle altezze, indicando l’utilizzo e la destinazione delle superfici, dei vani, dei locali e dei servizi igenici, identificando le camere con un numero.
- Le fotografie della casa, corrispondenti al rilievo planimetrico.
- Una copia del contratto con cui si dispone della struttura (affitto, proprietà, comodato, ecc.).
- Una copia del bozzetto dell’insegna da esporre. Bello avere un’insegna 🙂
- La canonica copia del documento d’identità.
Nel caso manchi qualcosa nella documentazione inviata, non preoccuparti. La regione provvederà a segnalare le eventuali integrazioni da apportare!
Scia e alloggiati
Finito? no, ma ci siamo quasi!
Una volta ottenuto l’ok della regione, occorre:
- Presentare la Scia (segnalazione certificata di inizio attività).
- Richiedere le credenziali all’ufficio alloggiati della questura, per comunicare i dati degli ospiti.
Infine, è necessario comunicare i flussi turistici all’Istat e la tassa di soggiorno.
Prossimamente pubblicherò un articolo per spiegare nel dettaglio il regime fiscale con partita Iva, in modo da fornire un quadro completo per chi sia interessato a svolgere l’attività in modo professionale 🙂
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Se poi sei interessato ad altri consigli sulla gestione degli appartamenti con gli affitti brevi scrivimi pure, sarò felice di risponderti 🙂
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Ci ri leggiamo settimana prossima 🙂