LA RUBRICA ITINERANTE ALLA SCOPERTA DEI LOCALI DI GENOVA E PROVINCIA
Dove è
GENOVA ZONA STADIO
Via Canevari 280R
Via Canevari 280R
Genere
RISTORANTE
Cucina Genovese e cucina di pesce
Cucina Genovese e cucina di pesce
Come l'ho scoperto
Passaparola
La mia valutazione
⭐⭐⭐⭐ ⭐5/5
Nuova Cuciniera Genovese
IL MIO PARERE
È un giovedì sera di fine estate e per la cena sta già ribollendo sul fuoco un ottimo minestrone genovese.
Ma ecco che, in un attimo di distrazione, il minestrone decide di attaccarsi sul fondo della pentola e bruciarsi irrecuperabilmente: bisogna trovare subito un’alternativa per la cena!
Ormai sono le 8 di sera… Che si fa? Ma sì, proviamo a chiamare l’Ostaietta di via Canevari.
È sempre pienissima, sarà impossibile trovare posto, ma chissà che il destino stasera non ci voglia proprio lì…
Chiamo e mi risponde il proprietario che mi dice “sei fortunato, mi hanno telefonato giusto un minuto fa per disdire un tavolo da 2!”.
Decisamente si, era destino che quella sera cenassimo all’ Ostaietta!
Tutti felici ci avviamo quindi a prendere il nostro meritato tavolo.
Ci sediamo in un locale caldo e accogliente in puro stile country-chic e la prima cosa che notiamo è il fantastico piatto di crudi pesce che stanno consumando i nostri vicini di tavolo: inutile dire che lo vogliamo anche noi!
Diamo comunque un’occhiata al menù e scegliamo di prendere due crudi e una frittura di paranza da dividere; per accompagnare un litro di vino bianco della casa.
Il vinello è bello fresco e leggero, scende che è una meraviglia.
Dopo una mezz’oretta di attesa arrivano i crudi: tonno, salmone, spada, branzino, gamberetti, gamberi, scampi e ostriche! Spero di non avere dimenticato nulla nell’elenco… (E anche se ho dimenticato qualcosa, di sicuro quel qualcosa era di eccellente qualità!)
Tutto veramente buonissimo, pesce freschissimo e ostriche aperte al momento (che non è un dettaglio trascurabile).
Terminati i due piattoni di crudo, che da soli sarebbero anche bastati a saziarci, arriva la frittura, di cui io mi innamoro all’istante.
Un’abbondantissima frittura di paranza con gamberi, totani e pesce di ogni tipo!
Non contenti di questa super abbuffata, decidiamo di chiudere la cena un “dolcino” (per il quale, ormai si sa, esiste uno stomaco a parte…): un tiramisù al pistacchio e un bonet, ovvero una specie di budino all’amaretto tipico piemontese. Anche qui tutto davvero buonissimo!
Chiudiamo con due caffè, un amaro e il conto.
Conto che ci sorprende piacevolmente: 104 euro in due (il piattone di crudo di pesce costa solo 30 euro, che vi assicuro per quello che ho mangiato è davvero un ottimo rapporto qualità, quantità e prezzo!).
Unica piccola pecca i tempi di attesa un filino lunghi: siamo entrati alle 20:30 e siamo usciti alle 23:30, ma direi che si tratta di un dettaglio trascurabile vista la qualità dei piatti.
Un apprezzamento va anche allo staff, che ci ha anche suggerito un ottimo metodo per pulire la pentola incrostata dal minestrone bruciato.
Voto: 5 stelle! super consigliato!
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