Il mistero della Mary Celeste, il “vascello maledetto”, è uno degli eventi inspiegabili che entrano di diritto nella categoria dei misteri che fanno da cornice alla storia di Genova, alla pari dei racconti sui fantasmi.
Il brigantino, comandato dal capitano Benjamin Briggs, battente bandiera statunitense, partì il 5 novembre del 1872 dal porto di Staten Island, New York, con un carico di 1701 barili di alcool denaturato, diretto a Genova.
Fin qui nulla di male…
La cosa inquietante è che arrivò a Genova senza equipaggio… La nave venne ritrovata un mese dopo la partenza, in prossimità delle isole Azzorre, completamente alla deriva, senza nessuno a bordo.
Dov’era finita la ciurma??
La Mary Celeste, una nave “maledetta”
Nessuno è ancora riuscito a rispondere a questa domanda, ma il misterioso ritrovamento, non fu l’unico tragico episodio di cui è stata protagonista la Mary Celeste, che in seguito, venne additata come “maledetta”.
Il primo capitano del vascello, che inizialmente si chiamava “Amazon“, Robert Mclellan, figlio di uno dei proprietari, contrasse la polmonite nove giorni dopo aver assunto il comando e morì durante il viaggio inaugurale.
Sotto il comando del capitano Parker, la nave, riportata in cantiere per delle riparazioni dopo lo scontro con un peschereccio, prese fuoco.
Ma non finisce qua…
Durante la prima traversata dell’atlantico, il brigantino, urtò un altro vascello nel canale della manica.
E poi il viaggio a Genova…
Il viaggio della discordia
Dopo aver cambiato proprietari e nome in “Mary Celeste“, sembrava che la cattiva sorte avesse finalmente abbandonato l’imbarcazione.
La nave partì da New York il 5 novembre del 1872, con a bordo il capitano Briggs, sette marinai, e due passeggeri: la moglie del capitano, Sarah e la loro figlioletta di due anni, Sophia.
Il ritrovamento
La nave venne ritrovata il 4 dicembre 1872, dalla Dei Gratia, del capitano David Morehouse, alla deriva tra le isole Azzorre e le coste portoghesi, in direzione dello stretto di Gibilterra.
Lo scenario che trovarono i marinai della Dei Gratia, é degno di un film di fantascienza.
A bordo della Mary Celeste, non c’era più nessuno. L’equipaggio era scomparso. Nel locale adibito a mensa, i piatti erano stati lasciati sul tavolo, colmi di cibo.
Tralasciando qualche vela strappata, la stiva parzialmente allagata, e la bussola rotta, a bordo, non vi erano segni di lotta. La nave, nonostante tutto, si presentava in discrete condizioni.
Il carico era al suo posto. Mancavano solo il sestante, il cronometro marino, alcune carte di bordo e l’unica scialuppa.
Le ultime annotazioni ritrovate, scritte dal capitano Briggs, risalivano al 25 novembre, e riportavano l’avvistamento di Santa Maria delle Azzorre.
L’arrivo a Genova
Dopo essere stata portata a Gibilterra, la Mary Celeste, raggiunse finalmente il porto di Genova.
L’ispezione del carico rivelò che dei 1701 barili, nove erano vuoti. L’ipotesi che l’equipaggio avesse bevuto l’alcool venne subito scartata, in quanto si trattava di un liquido utilizzato a scopo industriale e non come bevanda.
Oltre al carico, vennero rinvenute acqua e provviste sufficienti per 6 mesi di navigazione.
Alcune teorie sulla scomparsa
Il fatto che l’unica scialuppa non fosse presente, lascia supporre che l’equipaggio abbandonò il brigantino per qualche motivo, ma quale?
Dopo il ritrovamento, la nave venne trasportata a Gibilterra, dove fu aperta un’inchiesta dal procuratore generale Frederick Solly Flood, per far luce sull’ accaduto.
La Truffa
Una delle prime ipotesi avallate, riguardava un’ipotetica truffa ai danni dell’assicurazione ordita dal capitano Briggs in combutta con Morehouse, il capitano della Dei Gratia.
La teoria dei vapori
Secondo alcuni storici, l’abbandono della Mary Celeste, sarebbe da ricercare in un problema al carico. I nove barili ritrovati vuoti erano di quercia rossa. Si tratta di un legno poroso. È possibile che questo materiale non abbia trattenuto i vapori dell’Alcool. Il capitano Briggs, temendo un’esplosione nella stiva, avrebbe ordinato all’equipaggio di abbandonare temporaneamente la nave per precauzione, salendo sula scialuppa di salvataggio. È possibile che in seguito, la scialuppa abbia perso contatto con il brigantino a causa di una fune legata male.
L’omicidio dell’equipaggio
Un’altra teoria vedrebbe l‘equipaggio trucidato da uno dei marinai, impazzito per qualche ragione. L’Assassino sarebbe poi fuggito sulla scialuppa.
Altre storie
Altre teorie vogliono il vascello assalito da una piovra gigante o colpito da un tornado che avrebbe spinto l’equipaggio ad abbandonare la nave. Altri ancora impuntano l’abbandono della Mary Cleleste all’ergot, un fungo allucinogeno che avrebbe infettato il pane a bordo, e influito sulle capacità cognitive della ciurma, che in preda a forti allucinazione sarebbe fuggita a bordo della scialuppa.
Malgrado tutte le teorie ipotizzate, nessuna di esse è stata ritenuta veritiera.
Sono ancora troppe le domande senza risposta di una vicenda che probabilmente, non troverà mai un’epilogo, se non nell’immaginario della gente.
Curiosità
Equipaggio
L’equipaggio della Mary Celeste non fu più ritrovato, tuttavia nel 1873, a largo della costa atlantica spagnola, vennero rinvenute due scialuppe, una battente bandiera americana, mentre l’altra contenente cinque cadaveri. I corpi ritrovati non furono mai identificati.
Affondamento della Mary Celeste
Al termine della vicenda, la Mary Celeste venne venduta. Nel corso degli anni, cambiò altri 17 proprietari, prima di finire nella mani del capitano Parker. L’uomo tentò di truffare l’assicurazione, facendo schiantare la nave contro le scogliere occidentali di Port-au-Prince (Haiti). Il naufragio simulato insospettì i periti dell’assicurazione, che smascherarono Parker facendolo finire in tribunale.
Ritenuto colpevole di frode, il capitano morì dopo qualche mese dopo, uno dei suoi soci impazzì e venne rinchiuso in manicomio, mentre un altro si suicidò.
Il ritrovamento del relitto
Nel 2001, una spedizione guidata dallo scrittore Clive Cussler ritrovò i resti del brigantino, proprio dove Parker lo aveva fatto affondare.
Quella della Mery Celeste è una vicenda che potrebbe tranquillamente fare da apripista ad un racconto horror o di fantascienza. Non sapremo mai la verità sulla fine della ciurma del capitano Briggs. Ciò che resta è solo una storia da raccontare con un “mare” di domande senza risposta…
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