Il green pass per gli alberghi è valido anche per l’extra alberghiero?

Con questa domanda, apro il nuovo articolo della settimana, dedicato alla “serie” green passCorona Virus“.

Qualche tempo fa, nell’articolo “Turismo, ripartenza e green pass“, mi chiesi se il lasciapassare verde fosse un valido strumento per arginare la pandemia, oppure una “minchiata iperbolica” che avrebbe danneggiato il turismo.

La risposta la conosciamo tutti, ma sarà analizzata al termine dell’articolo, nello spazio dedicato alle “riflessioni personali“.

Vediamo intanto, la ventata di “sicurezza” che il nuovo decreto del governo porterà agli albergatori e se questa misura verrà applicata anche all’extra alberghiero.

Il nuovo decreto 

In questo spazio, non mi soffermerò ad analizzare nel dettaglio tutte le restrizioni imposte del nuovo decreto legge, per quelle basta farsi un giretto sul web o sfogliare qualche giornaletto da quattro soldi…Di seguito si parlerà solo di alberghiero ed extra alberghiero.

Come sappiamo, il Dl 172 ha aperto una nuova frontiera nel campo delle restrizioni da corona virus che ora riguarda anche gli alberghi.

La nuova misura ha reso l’obbligo di super green pass per alcune attività sociali (bar, ristoranti, cinema, palestre, ecc.) e introdotto il green pass di “serie B” in altri luoghi dove prima non era necessario esibire il lasciapassare verde.

Super green pass & green pass di “serie B” 

Prima di continuare, facciamo un rapido ripasso sul lasciapassare totalitario, un vero e proprio manifesto alla discriminazione sociale e sanitaria che il governo ha pensato bene di imporre in nome della “salute” e della “sicurezza“.

Il super green pass è il lasciapassare che spetta a chi si è vaccinato e ai pochi fortunati guariti da covid (che hanno denunciato la propria condizione…). Con questo documento, è possibile riottenere tutte quelle libertà che a causa della pandemia ci sono state tolte. Finalmente libberi!!!

Il green pass di serie B, viene rilasciato tramite tampone negativo e ad oggi, tra le altre cose, permette di utilizzare i mezzi pubblici, esercitare il diritto allo studio (per gli studenti dell’università), il diritto al lavoro e, cosa che a noi interessa, accedere agli alberghi.

Il green pass per gli alberghi è valido anche per l’extra alberghiero?

La domanda con cui ho aperto l’articolo (“Il green pass per gli alberghi è valido anche per l’extra alberghiero?”), mi è sorta spontaneamente, dopo aver letto i “titoloni” sui giornali al momento dell’uscita del nuovo decreto.

Preso dai dubbi, ho chiesto in regione, dove una gentile signora mi ha girato il link dell’ordinanza del Ministero dell’Amore… pardon, della Salute, in cui si precisa che le indicazioni presenti nel decreto legge 172 (quindi obbligo di green pass di serie B o di super green pass), si applicano:

alle strutture ricettive extra alberghiere, agli alloggi in agriturismo, alle locazioni brevi, alle strutture turistico ricettive all’aria aperta, ai rifugi alpini ed escursionistici e agli ostelli della gioventù.   

Cosa cambia adesso?

Tanto per cominciare possiamo leggere che la normativa è riferita genericamente alle strutture ricettive extra alberghiere e alle locazioni brevi.

Un modo per comprendere anche gli AAUT, immagino

Ma in soldoni cosa cambia??

Se si vuole essere ligi al dovere, è necessario richiedere e controllare al green pass agli ospiti in struttura a momento del check in.

Per farlo è necessario dotarsi dell’app VerificaC19.

 

Riflessioni personali

Prima del decreto legge 172, il settore alberghiero ed extra alberghiero era stato colpito solo indirettamente dalle restrizioni anti covid.

Adesso, anche questa categoria è soggetta all’obbligo di lasciapassare verde.

Se devo esprimere qualche considerazione, penso che le misure introdotte, non solo non hanno nulla a che vedere con la tutela della salute pubblica, ma daranno anche il colpo di grazia ad un settore uscito con le “ossa rotte” dalla pandemia.

Il fatto che il Dl 172 sia stato introdotto per spingere la campagna di vaccinazione con le terze dosi è il “segreto di pulcinella” ( un pretesto neanche troppo tenuto nascosto). Quindi, misura sanitaria una cippa… semmai una decisione politica per “invogliare” la popolazione a vaccinarsi.

In seconda battuta, come impatterà l’obbligo di certificazione verde per accedere alle strutture ricettive sul turismo del nostro paese?

Sappiamo che non esiste una politica europea e globale comune sul green pass, quindi ciò che è valido da noi, non lo è in altri paesi del blocco UE e del resto del mondo.

Questo mi porta a fare un’altra domanda:

Il turista straniero, sarà favorevole a esibire il green pass per accedere ad una struttura e per visitare il nostro paese?

A dare una risposta parziale a questa domanda è il Corriere della sera, che in un articolo del 6 dicembre 2021, lancia l’allarme per il boom di disdette negli hotel della capitale per il periodo natalizio, dovute all’allarmismo messo in piedi dal mainstream per la variante omicron e per le nuove decisioni sul green pass prese dal governo.

Secondo il quotidiano è prevista una diminuzione delle prenotazioni del 70% rispetto al 2019 e una diminuzione della richiesta per le guide turistiche dell’80%.

In sintesi, un altro periodo buio attende il settore turistico e la piccola media impresa italiana che rischia di essere fatta a pezzi dalle nuove restrizioni.

Altri dubbi

Pensando al nuovo testo di legge, mi sono venuto in mente altri dubbi (da ignorante quale sono) di tipo pratico per i gestori e proprietari che dovranno applicare la normativa.

Per cominciare, il primo dubbio riguarda la privacy, nello specifico, il trattamento e la conservazione dei dati personali, come dovrebbe avvenire? a chi spetta? 

In seconda battuta:

come devo comportarmi con un ospite che ha già pagato la prenotazione ma non è momentaneamente provvisto di green pass? (magari perché non era al corrente dell’ennesima nuova normativa o del cambio di colore della regione? ormai non ci capisco più niente neanche io…) 

Devo mandarlo via senza rimborso?,

Ha diritto ad un rimborso parziale o totale?

Devo aspettare come una belina sull’uscio della porta affinché questo vada a fare il tampone e torni con il risultato? (sperando che sia negativo…)

Devo venire meno ad un contratto ed aprire un contenzioso con un’ospite pagante sprovvisto di green pass per applicare questa normativa?

E ancora, per le strutture con una reception o per i B&B: è necessario controllare il green pass da tampone ogni 48 ore per verificare la regolarità dell’ospite, oppure dopo il primo accesso “liberi tutti”? (Nel primo caso emergono evidenti difficoltà, mentre nel secondo sarebbe una grande presa per il cu..o) 

 

Considerazioni finali

Insomma, queste norme sono state introdotte senza tenere conto del danno collaterale che produrranno sul settore e su host e albergatori che potrebbero trovarsi costretti a mandare via ospiti paganti, rinunciando ai propri guadagni.

Senza contare la questione etica legata alla discriminazione che si solleverà nel momento in cui manderemo via i nostri ospiti sprovvisti di green pass

I dubbi e le perplessità sono tante.

Come scrissi tempo fa: “siamo nella mani di una classe politica che non ne ha mai azzeccata una, manco per sbaglio“.

 

In futuro, cercherò di approfondire la questione e di rispondere a queste domande, magari chiedendo consiglio a qualche avvocato 🙂

 

Speriamo di fare maggiore chiarezza, ma soprattutto mi auguro che il futuro che ci attende ci pieghi, ma non ci spezzi.

 

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