Oggi parliamo della somministrazione degli alimenti nell’extra alberghiero.
Nell’articolo su “la piccola attenzione in più” avevo proposto di regalare un piccolo cadeaux ai nostri ospiti, magari una pietanza fatta in casa.
Una lettrice mi ha fatto notare che nell’extra alberghiero non è possibile somministrare agli ospiti prodotti cucinati.
Si tratta di un’affermazione non del tutto esatta.
Ci sono, infatti, strutture che hanno la possibilità di somministrare degli alimenti alla clientela, mentre altre, possono (e devono) garantire solamente l’attrezzatura per la preparazione ed il consumo dei pasti.
Ma chi può somministrare alimenti e chi invece deve solo fornirne attrezzatura per la preparazione?
Preso da questi dubbi, ho deciso di dare una “spulciata” al Testo unico in materia di strutture turistico ricettive e
norme in materia di imprese turistiche, previsto dalla Legge regionale numero 32 del 12 novembre 2014.
Si tratta della disciplina che regolamenta il gli appartamenti ammobiliati ad uso turistico, gli affittacamere, i bed and breakfast, le case vacanze, ed altre tipologie di strutture ricettive extra alberghiere, come rifugi alpini, ostelli, case per ferie, aree di sosta e le mini aree di sosta.
NB: Come immagino saprai, ogni regione ha le sue norme in materia di turismo. In questo blog faccio riferimento alla normative della Regione Liguria, quindi è possibile che una regola valida nella mia regione, non lo sia in un’altra.
Il regolamento europeo
Tanto per cominciare, occorre sottolineare che in base all’articolo 51 del regolamento regionale, le strutture ricettive che effettuano la preparazione o la somministrazione di cibi e bevande per la prima colazione o per la ristorazione sono soggetti alle disposizioni del Regolamento CE 852/2004.
Si tratta della norma introdotta dalla comunità europea che regola le disposizioni igienico- sanitarie per la preparazione e la somministrazione dei pasti.
Ok Ema, ma quello che mi interessa è sapere quali tipi di strutture possono preparare e somministrare pasti per la clientela??
Vediamo di fare un pò di chiarezza per le tipologie strutture che ci interessano: B&B, AAUT, Cav e affittacamere.
Bed and Breakfast
Qui inutile dirlo, la risposta è indicata nel nome della tipologia di struttura: Bed&Brekfast, ovvero, “letto e colazione“.
Nel B&B oltre al pernottamento, è prevista anche la somministrazione della colazione.
A questo punto la domanda che sorge è la seguente:
Devo offrire cibi confezionati, o posso anche prepararli?
Non trovando una risposta chiara nel testo, ho chiesto informazioni all’ufficio Territoriale di Genova, settori politiche turistiche.
Mi è stato riferito che la “strada” del cibo confezionato è la più semplice.
In fase di apertura dell’attività, basta allegare un bollettino per poter fornire la colazione “confezionata”.
La preparazione dei pasti, invece, è più complessa.
Per manipolare gli alimenti è necessario aver seguito il corso HACCP, fare richiesta alla ASL (e seguire una specifica procedura), e avere una cucina idonea alla preparazione e manipolazione degli alimenti.
Insomma, il cibo fatto in casa è più buono, ma comporta più grane burocratiche ed economiche.
Affittacamere
Anche gli affittacamere possono offrire la prima colazione, ma a differenza dei B&B, il servizio non è obbligatorio.
Tutto quello che ho scritto per il B&B è comunque valido anche per gli affittacamere: con gli alimenti confezionati lo “sbattimento” è minimo, mentre per la preparazione della colazione e la conseguente manipolazione del cibo, occorre seguire un iter burocratico/sanitario più complesso.
Appartamenti ammobiliati ad uso turistico e Case Vacanza
Passiamo ora alle strutture in cui non è prevista la somministrazione di alimenti.
Per AAUT e Case Vacanze è necessario predisporre uno spazio attrezzato per la somministrazione e il consumo di cibi e bevande.
Questo significa che gli ospiti posso cucinare.
In linea teorica, non sarebbe possibile lasciare cibi in casa (confezionati e non).
In realtà, vi è una piccola deroga per quanto riguarda i prodotti per necessari alla preparazione dei pasti, come olio, sale e pepe.
Inoltre, è possibile lasciare in forma di “omaggio” del cibo confezionato, come dei dolcetti o dei biscotti.
Insomma, per rispondere al commento della lettrice di prima, si, si possono cucinare degli alimenti, a patto che si gestisca una tipologia di struttura che ne preveda la preparazione e la somministrazione (vedi B&B e Affittacamere, ad esempio) e si possiedano le opportune autorizzazioni e i locali adatti.
In ogni caso, se possiedi una Cav o un AAUT, puoi sempre regalare ai tuoi guest un alimento fatto in casa. Se proprio non vuoi andare incontro alla legge, consegnalo al di fuori della tua struttura, come se fosse un regalo 🙂
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Ciao mi piacciono i tuoi articoli vokgio abbonarmi
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Ciao Ema, trovo interessante e curiosa la tua interpretazione.
Io credo che possa essere però anche essere interpretata esattamente all’opposto .
E mi spiego meglio .
Di fatto viene consentito il check in online ma viene imposto poi una verifica in presenza ( accoglimento fisico ).
Nulla vieta che per ragioni di comodità e ottimizzazione dei tempi e delle risorse ( come fanno le compagnie aeree) il guest su invito dell’host proceda anticipatamente a mandare le proprie generalità .
Quello che necessita secondo la circolare ( e concordo sia una interpretazione anacronistica e senza senso ) e che poi “de visu” vengano date le chiavi ( o cmq consentito l’accesso ) a chi ha dato ( o mostrato sul luogo ) i propri documenti .
Un po’ come succede in aeroporto .
Il viaggiatore carica i suoi documenti online ( check in online ) e poi al gate viene fatto dalla hostess di terra riconoscimento ultra rapido tra titolare del biglietto e documenti di identità
Ciao Andrea, grazie per il tuo commento. Leggendo la nota del ministero, il problema è proprio quello del rilevamento delle generalità che le istituzioni vogliono venga fatto sul posto, senza fare check-in online. Sono d’accordo con te che rilevare anticipatamente da remoto le generalità e in seguito procedere alla verifica è molto più comodo, ma chi prende decisioni non ha idea di come funzionino le cose nel nostro settore e in nome della “sicurezza” si stanno creando ostacoli che potrebbero essere tranquillamente superati con l’ausilio della tecnologia. Speriamo che i ministeri dell’interno e del turismo, si accorgano di averla “sparata grossa” e correggano al più presto il tiro.
Vorrei sapere se in un affittacamere nel vano dove si fa colazione e obbligatorio un bagno? Ci sono quattro camere tutte con bagno esclusivo. Grazie.
Buongiorno Damiano, ogni regione ha un suo regolamento, quindi occorre verificare caso per caso. Qui in Liguria non mi risulta che sia obbligatorio il bagno nel vano comune.
Un abbraccio
Emanuele