Siamo al termine della stagione turistica e volevo fare qualche riflessione su turismo, ripartenza e green pass.
A giugno 2020 avevo pubblicato un articolo sullo stesso tema, ed ora, a più di un anno di distanza è arrivato il momento di tirare le somme.
La buona notizia
Dopo questo periodo nero c’è una buona notizia: non c’ho capito una mazza.
Mi spiego meglio…
Nelle riflessioni fatte al termine della prima ondata avevo ipotizzato una lenta e graduale ripartenza del turismo. Una serie di valutazioni a cui ero giunto anche grazie al parere di alcuni esperti del settore.
Avevamo previsto un turismo più elitario, più costoso, la fine dei grandi gruppi ed una ripartenza che avrebbe portato il flusso di visitatori ai livelli precovid nel giro di qualche anno.
Invece, l’estate del 2021 ha fatto registrare il boom di prenotazioni, almeno per quanto riguarda Genova, dove trovare un appartamento nel mese di agosto si è rivelato praticamente impossibile.
NB: Queste sono solo valutazioni personali. Secondo il sole 24 ore, che millanta uno studio fatto da Confesercenti, il flusso dei turisti stranieri in Italia tra giugno luglio e la prima parte di agosto è stato di circa 35 milioni di persone, al di sopra dei 25 milioni del 2020, ma fortemente al di sotto dei cento milioni stagionali dell’epoca pre covid.
Sarà anche così, ma personalmente, non ho mai lavorato così tanto come quest’anno…
Riflessioni sulle misure restrittive in vigore
Quest’estate la voglia di ripartire, di muoversi, di socializzare e soprattutto di viaggiare hanno spinto tanta gente a muoversi, in barba a pandemie, paure e misure restrittive.
A proposito di misure restrittive…lo scorso mese degli ospiti olandesi mi hanno chiesto ragguagli sull’uso della mascherina all’interno dei locali.
Gli ho risposto che era obbligatorio portarla all’interno del locale e potevano toglierla soltanto una volta seduti al tavolo.
“Se siete seduti potete togliere la mascherina e non avere paura del virus, perciò state attenti a non alzarvi senza!”.
La mia risposta ironica ha suscitato ilarità e ci siamo fatti una grassa risata, anche se a pensarci bene non c’è molto da ridere…
Green pass: valido strumento per arginare la pandemia o minchiata iperbolica pronta a danneggiare il turismo?
In effetti, a rallentare il turismo non è tanto la paura della pandemia, quanto piuttosto le misure pensate per arginarla.
Pensiamo al nostro paese: nei primi giorni di agosto, il governo ha introdotto l’obbligo del green pass per bar, ristoranti, musei, parchi di divertimenti, ecc. (mi limito ad elencare le attività che possono lavorare con il turismo).
Un modo gentile per dire: o “ti vaccini o stai fuori”.
Eviterò di esprimere le mie considerazioni personali riguardo a questo “abominio” (l’ho scritto o l’ho solo pensato??), sta di fatto che il fantomatico green pass potrebbe rivelarsi un boomerang per chi lavora nel turismo.
Mi spiego. In Italia, sembra che il green pass sia stato “accettato” dalla maggioranza della popolazione, che dopo l’annuncio di Draghi è corsa a vaccinarsi per non perdere la possibilità di andare al ristorante o al museo.
Ma la stessa cosa sarà valida per il turista straniero?
Premesso che questo documento sarà valido sino al 31 dicembre 2021 (a meno che non sia prorogato, ipotesi più che plausibile), ipotizziamo di vivere la prossima stagione estiva con il green pass.
In Europa, siamo i primi e per ora (fortunatamente per gli altri), gli unici ad aver esteso a più ambiti della vita sociale un certificato che attesta lo stato di salute di una persona e che è stato pensato come documento facoltativo per facilitare gli spostamenti tra gli stati membri dell’UE.
Il turista straniero sarà provvisto di green pass?? questa è la domanda fondamentale, dato che non esiste una politica comune a livello europeo e globale che regolamenti l’uso del green pass, che di fatto è indispensabile da qualche parte e opzionale da altre.
E ancora: il turista straniero non vaccinato o sprovvisto di green pass, farà un tampone o completerà il ciclo vaccinale per andare nel museo, nel bar o nel ristorante che chiederà il green pass all’ingresso?
Non posso rispondere a questa domanda. L’unica cosa che possiamo fare è fidarci delle decisioni di una classe politica che non ne ha mai azzeccata una, manco per sbaglio.
Quindi ancora una volta, ai posteri l’ardua sentenza.
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Come sempre impeccabile
Grazie Enogram 🙂