Oggi apriamo un topic su l’affittacamere non imprenditoriale.
Questo sarà il primo di una serie di articoli dedicati alle strutture ricettive extra alberghiere.
In passato ho già parlato di affittacamere, riportando la procedura su come aprire il tuo affittacamere e le differenze tra B&B, AAUT, Casa Vacanza e Affittacamere.
In questo post svilupperò l’argomento andando ancora più a fondo, illustrando la possibilità di gestire la struttura ricettiva senza dover aprire partita iva.
Che cos’è l’affittacamere?
Per cominciare, ecco la definizione di affittacamere presa dal sito della Regione Liguria:
Sono affittacamere le strutture ricettive atte a fornire alloggio ed eventuali servizi complementari, ivi compresa la somministrazione di cibi e bevande, in non più di sei unità abitative costituite da camere ammobiliate ubicate in una o due unità immobiliari di civile abitazione, poste in uno stesso stabile o in stabili situati ad una distanza inferiore a metri 150.
L’affittacamere non imprenditoriale
Dopo la definizione generale, la spiegazione continua riportando che:
Gli esercizi di affittacamere possono anche essere condotti, in forma non imprenditoriale, con carattere occasionale o saltuario, da coloro che gestiscono fino a tre camere, avvalendosi della loro organizzazione familiare. In tali casi non possono essere gestite ulteriori analoghe tipologie ricettive condotte a carattere occasionale o saltuario. Gli esercizi di affittacamere condotti a carattere occasionale o saltuario possono fornire alimenti e bevande limitatamente alla prima colazione.
Che cosa significa non imprenditoriale?
Tempo fa scrissi un articolo sulla differenza fiscale tra la gestione imprenditoriale e non imprenditoriale, in cui spiegai che i redditi da locazione breve gestiti come attività non imprenditoriali potevano usufruire del regime della cedolare secca pagando un’aliquota del 21%.
Ci sono altre considerazioni da fare…
L’articolo 2082 del codice civile identifica come imprenditore colui che:
esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione e dello scambio di beni e servizi.
Da questa definizione emergono i requisiti dell’imprenditorialità:
professionalità,
economicità,
organizzazione
produzione e scambio di beni e servizi.
Nel caso della gestione dell’affittacamere non imprenditoriale, l’unico requisito che manca per configurare l’attività in imprenditoriale è quello della professionalità.
L’attività infatti deve essere saltuaria o occasionale.
Ciò significa che non potrò affittare l’immobile per tutto l’anno, ma solo per determinati periodi, che segnalerò nella Scia.
Altri adempimenti
Come sottolineato in precedenza, per l’affittacamere non imprenditoriale non occorre aprire Partita Iva.
È necessario comunicare la Scia e seguire la procedura che ho riportato in questo articolo.
Per gli incassi si deve rilasciare ricevuta generica agli ospiti, a cui si appone un bollo da 2 euro nel caso l’importo per il pernottamento superi i 77,47 euro.
Siamo alle battute finali…
Aprire un affittacamere non imprenditoriale può essere un’ottima soluzione se si possiede un immobile sfitto da mettere a reddito saltuariamente, senza fare dell’accoglienza il proprio lavoro, evitando di pagare i contribuiti e tutte le “grane” accessorie all’attività imprenditoriale.
Credo di essere andato troppo sul tecnico…la prossima volta prometto di essere un pò più leggero 😉
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