Oggi vorrei parlare della storia della lanterna di Genova.
Il faro che per secoli ha condotto i naviganti alle porte della Superba cela una storia ricca di fascino e curiosità.
Ho cercato qualche citazione da inserire nell’articolo e sono stato colpito da quella del poeta francese Paul Valery.
Preferisco Genova a tutte le città in cui ho abitato. È che mi ci sento sperduto e a casa mia – fanciullo e straniero. Essa ha una distesa di cupole, monti calvi, mare, fumi, neri fogliami, tetti rosa, e quella Lanterna, così alta ed elegante…
Alta ed elegante, non potrebbero esserci parole migliori per descrivere questa struttura.
Un faro che domina la città e il mare circostante.
Una testimonianza di quello che Genova è stata ed ha rappresentato nella storia europea nel corso dei secoli.
Eretta nel XII secolo, ricostruita nel 1543, con i suoi 77 metri d’altezza, è il faro più alto del mediterraneo, il secondo in Europa e il quinto nel mondo.
Attorno ad essa si ergono i bastioni di quella che un tempo, fu una delle cinte murarie più grandi del pianeta
Ammazza!
In effetti, credo che spesso diamo per scontati i tesori che abbiamo “in casa”…
Ma vediamo di scoprire qualcosa in più.
Le origini e storia
La testimonianze storiche datano la costruzione del faro al 1128.
Tuttavia, sembra che anche prima la zona venisse usata per segnalare la presenza del porto ai naviganti con l’utilizzo dei falò.
Nel 1326 vengono installate la prime lanterne ad olio, in grado di proiettare un fascio di luce grazie a dei cristalli, prodotti dai maestri vetrai genovesi e veneziani.
Durante il terzo dominio francese, agli inizi del 500′, Luigi XII decide di fortificare la struttura erigendo le Mura della Briglia, soprannominate dai genovesi in tono dispregiativo, le mauvesine.
Nel 1513 i genovesi, capeggiati dal futuro ammiraglio Andrea Doria e da Emanuele Cavallo, si ribellano ai francesi, distruggendo le mura, simbolo dell’oppressione straniera e con esse, una parte della lanterna, utilizzata dalle truppe nemiche come fortificazione.
La ricostruzione
Nel 1543, il doge Andrea Centurione Pietrasanta, incarica il Banco di San Giorgio di finanziare la ricostruzione dell’edificio che assume la forma odierna: una torre, eretta su due ordini, di sezione quadrata, ciascuno dotato di terrazza.
Dopo la ricostruzione, la Lanterna ha vegliato sulla città, superando indenne secoli di guerre, controversie ed intemperie.
Curiosità
La morte del progettista
Molto interessante la storia che si annovera dietro alla morte del progettista, scomparso in circostanze misteriose.
Secondo alcune dicerie, sembra che qualcuno abbia gettato il poveretto dalla Lanterna per impedirgli di rivelarne i segreti.
I maligni sostengono invece che sia stato ucciso per non dovergli riconoscere delle “palanche“…Ancora con sta storia del genovese tirchio…
La vecchia lanterna
Una raffigurazione della vecchia lanterna risalente al 1371 è stata ritrovata all’interno di una rivista dell’autorità marittima dell’epoca, Il documento è stato restaurato nel 2017, ed è conservato nell’Archivio di stato di Genova.
Lo zio di Colombo
Secondo quanto riportato nei registri della Lanterna, sembra che Antonio Colombo, zio di Cristoforo abbia lavorato come guardiano del faro nel 1449.
Il Museo
La lanterna era uno dei cardini di una delle cinta muraria a difesa della città.
Attorno ad essa si ergono ancora i bastioni della fortificazione originaria, all’interno dei quali è stato allestito un museo, composto da quattro saloni, in cui sono esposti cimeli che ripercorrono la storia del monumento.
La Prigione
La lanterna non venne utilizzata solo come faro. A fine 300′, Giacomo di Lusignano, reggente di Cipro, fu tenuto prigioniero per cinque anni assieme alla moglie che diede alla luce il figlio Giano.
L’idea del Re Sole
Sembra che Luigi XIV avesse in mente di abbattere la Lanterna per costruire un’opera a suo dire più maestosa.
l’intervento dei genovesi che corruppero l’ingegnere dell’opera De Spin, che convinse il re sulla non fattibilità dell’opera, impedì la realizzazione del progetto.
Spero che l’articolo ti sia piaciuto, nel caso, ti invito a seguire il mio blog! 🙂
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